martedì 27 marzo 2012

i condannati

Quando ripenso a  questo libro , mi viene  da  chiamarlo “i comandati “. Suona  bene  ma c’è un altro motivo .  Il libro è pieno di carabinieri ,  che al solito rispondono “comandi!”  ai superiori. Non è vero  che  rispondono così ma che  di carabinieri ce ne siano tanti in questo  giallo, questo è ben  vero.  In realtà comandi lo dice  l’ultimo arrivato, che  alla  fine  si  scopre uscito dall’apprendistato .  Cosi all’inizio si vede  l’ultimo arrivato che  fa l’autista  per  il capitano, di qualche  anno più anziano di lui, ma  non  di tanto, a seguirlo  nella campagne  palermitane, a piedi, in pieno  agosto.  Chi è stato là magari  riconosce   i luoghi.  Ed il capitano interrogò  il  pastore :” dove sono i suoi figli ? “ … silenzio . “ E’ vero che non sono a casa?” (Sic… non esattamente  ma  verosimilmente ) “ nun sacciu… i” e da qui traduco perché sono ignorante  e  non conosco le  lingue. “ i  miei figli sono grandi, fanno quello che  vogliono, e se  vogliono farsi un giro e  tornare quando vogliono, facciano pure… “ . Anche  se  poi il gregge  è grande  .
Beh ho esagerato un po’, rendendo tutto surreale,  ma  il giallo a volte  lo merita. L’atmosfera varia  nel libro.  Come  i personaggi che  hanno, tutti, lo stesso  palcoscenico ma  è come  se  vivessero mondi diversi e solo incidentalmente  si trovassero coinvolti assieme  in una  stessa storia  da parte  dello scrittore. Personaggi  centripeti , in fuga dal centro della  storia. Proiettati lontani dai propri pensieri che  interrompono l’azione  che  si sta svolgendo. Pieni di fantasie,  e castelli in aria.  Con pezzi  di trama  che  servono a  poco , se non a far vivere un personaggio   fuori  dallo stereotipo del carabiniere, lavoro e caserma ( mi sto riferendo al  capitano ). Tutti i personaggi  che  vengono messi  in discussione  dalle  loro vite  private,  sia mafiosi che  carabinieri .
L’atmosfera  in caserma mi fa pensare allo sceneggiatore di  “carabinieri  23esima serie ”, la stessa fatica  nel  seguire piste  difficili, quasi evanescenti,  e la stessa eccitazione quando si  parte  per un’azione. In prima linea.
Nella “casa del male “  le atmosfere sono quelle  de La Piovra  con un  Remo Girone da  invecchiato imbolsito e  quasi  70 enne.  
L’unico personaggio tutto d’un pezzo è il pastore  che  compare all’inizio. E pure i suoi figli . 
E l’ambientazione  potrebbe  essere  quella  di Montalbano.
Questa   frammentazione  nella  storia, e soprattutto nei  personaggi divisi in due,  fa pensare.  Riflette  qualcosa della  realtà . Lo dico per un motivo che  ora spiego: L’autore è un carabiniere –giornalista- scrittore .
Se prendete  la parola carabiniere e lasciate  correre  la  fantasia, con la briglia un po’ stretta,   in cerca di un’associazione , troverete  i gradi,  ovvero appuntato, brigadiere, tenente  capitano  o colonnello,  forse  penserete  ad un atleta ( infausto  esempio lo sciatore  Tomba) , ma non troverete   sostantivi di arti liberali. Come  giornalista  o scrittore.  In casi di altre professioni  il passaggio è semplice , qui no. Non troverete  il carabiniere  pittore… eppure ci saranno. O anche  meno   il carabiniere  inventore.  Non solo  è una questione  di tempo,  è una  questione  di “missione” . Il carabiniere  come  il prete  si potrebbe dire  “missione  senza  distrazione “ . Forse  perché  anche i preti ultimamente  hanno cambiato un po’ lo stile   di vita, anche  i carabinieri si sentono autorizzati  a uscire dagli schemi . Quindi l’autore è carabiniere, e  non da  scrivania, sembra,  e poi è andato a fare il giornalista. Ma non è andato lontano: lavora  alla  rivista nell’arma. E poi  Scrittore , ma  qui il passo è breve. Ma è anche  interessante  la  sua  collaborazione  con il giallo Mondadori . Ed i concorsi per scrittori  che  ne  seguono . Forse  per  questo, i suoi personaggi  sono un po’ distratti.
Tornando  al libro ed al titolo,  se la trama  parla  di condannati è perché, di sfuggita,  illustra  una analisi . Mi pare che  parlando di Stidda , o provandoci,  l’autore mostri una   realtà frastagliata   ed allo stesso tempo sfumata,  del fenomeno mafioso.  Che  la  mafia  in  certi luoghi sia vista  come  adatta a mollaccioni di paese . Che  forse  abbia difficoltà di arruolamento diretto, visto  che vuol dire  entrare in un’organizzazione  dove  lo spirito d’iniziativa  è spesso un problema  più che  punto meritorio. Mentre i veri uomini, quelli duri stanno  nelle  campagne, come  il pastore all’inizio del libro. E che questa visione sia presente   anche  nei paesi, per  cui vi sia una  potenziale  alternativa a Cosa nostra . Che però facilmente  quando deve emergere seguendo picciotti ,  venga alla  fine  cooptata  nella  realtà mafiosa di cosa nostra , più istituzionale  ed assodata .

Il giudizio complessivo  e  che  si tratta  un libro discreto, più interessante  per  le  informazioni a  margine  che  da piuttosto che  per  la trama  o le  emozioni che  trasmette .

domenica 25 marzo 2012

Rhys Bowen- scacco alla regina.

Ennesimo giallo mondadori, ennesimo autore che non conosco . E dico subito  che in fondo , ho già pronta la prova d’appello.
L’ambientazione è originale. Una giovane e spiantata  nobile ,nella londra degli anni trenta, si arrangia a campare, con la  copertura di un’azienda di pulizie in cui lei è  titolare ed unica dipendente . Ma poiché è anche una nobile di un certo livello, si trova coinvolta in trame  che sono perpetrate nella dissoluta e spiantata, nobiltà  inglese dell'epoca. L’uomo dei suoi sogni ,si materializza  periodicamente  , dal nulla e forse  fa’ parte dei servizi .
In questo caso la regina vuol  far conoscere al figlio , quello che sarebbe diventato Edoardo 8°  una giovane  principessa tedesca per cercare di sottrarlo al fascino perverso di Wally Simpson . Ci riuscirà? Ma come mai fioccano tanti misteriosi omicidi ?
Il mondo esplorato dall’autrice , sfrutta la nota capacità britannica, di essere una società classista e permettere ad alcuni personaggi di  vivere all’incrocio di essi . Per cui a questo punto appare naturale passare dall’east end, con il porto ed i dock ai palazzi nobiliari del centro, dalle residenze di campagna signorili alle piccole casette popolari  con giardinetto [nel libro sono  verso l’Essex (???)  ] .
E sempre lady Georgie che deve sobbarcarsi l’inganno  di mantenere le apparenze e sbarcare il lunario , in una folla ,a sua volta variopinta e varia. Si va’  dal nonno materno  poliziotto di ronda in pensione , al fratello ed alla cognata, confinati nel castello scozzese in ristrettezze economiche,  alla madre attrice  di qualche fama soprattutto nei rotocalchi e nei pettegolezzi che passa da un matrimonio all’altro, da un flirt  all’altro. Il padre si è ammazzato dopo aver perso tutto nella crisi del ’29 ma non senza aver mancato di averla mandata in un esclusivo collegio svizzero , ragion per cui oltre  ad essere al verde conosce vizi e difetti  di metà  della parte giovane  della nobiltà inglese. O dei borghesi arricchiti  , con cui questi si mescolavano alle  feste  a base di champagne,  caviale e  cocaina. E  tra questi  borghesi  , non si può dimenticare la sua migliore amica, la spregiudicata aspirante  stilista Belinda.
Dato che il libro è recente  non voglio svelare molto  e quindi non parlerò della trama , una fantapolitica raffazzonata e approssimativa,  ne degli specifici personaggi .
Nonostante l’originalità e le notevoli possibilità  , il ritmo è stanco . I pettegolezzi sono divertenti come certi episodi , ma manca spesso l’azione o l’indagine . Nonostante  i tentativi di rendere realistico il quadro , sembra in alcuni momenti di vedere totò nell’imperatore di Capri , per come  sono descritti questi personaggi ,  eppure non sono lontani i modi o i volti di “ritorno a Brideshed” . Non si ha profondità  in tali episodi.  Per esempio  la polizia è assolutamente  marginale, e sembra che il palazzo reale  domini la vita di istituzioni : per esempio non si parla di ministero degli interni . Sembra un giallo  poco curato , un po’ superficiale , come i protagonisti del romanzo appena  letto. Per caso ho trovato un altro  libro e gli darò la prova d’appello.

giovedì 22 marzo 2012

Deon Meyer: Codice cacciatore .

Devo confessarlo. Ci Sono cascato . Avevo un secondo libro di Deon meyer e dopo  aver finito il  sapore del sangue non ho resistito. D’altra parte  avevo  un altro libro a  portata di  mano  e ri-scoprire  il Sudafrica  era  una  idea  troppo forte .  Paese bellissimo .
Che ci ho ritrovato ?  L’autore vuole  scrivere   una immagine  attuale  del sud africa con le  sue  contraddizioni . Allora sul modello di Wilbur Smith  , forse , ha  adottato  il modello della saga .
Se uno era  il protagonista  de “il sapore del sangue”  ora invece   qualche  anno dopo, è un altro il protagonista . Un comprimario altrove  , protagonista  qui. E viceversa  per il protagonista . Che diventa  qui un personaggio secondario . Quasi un cammeo , una comparsata come  nei film o nelle serie televisive .
Ma non solo . Un punto in più . Cambio del nome . Non so se  era  un errore  o pre dire  qualcosa  di più, ma  il personaggio che  inizialmente  , nella  sua  vita letterario  si  chiamava  Thobela  , e diventa  Tiny , ora  è Tobela senza  h.  Non capisco se  un errore del  traduttore o una  scelta consapevole .  Ed è alla  fine  un ritorno alla  famiglia .  A dei valori dopo decenni di violenza  . Quasi che  alla  fine  ci sia la necessità di una  grammatica  dell’amore, in senso di responsabilità ,  fraternità , maternità e  paternità .  Ed un contatto con cose  semplici  e naturali . C’è in un certo senso molta retorica ma  anche forse  la  necessità  di uscire da tutto e la chance di non essere la solita  nazione  africana, eterna  promessa  ed eterna  delusione .  Un po’ come  era il Brasile  e come  ora sembra non essere più . Ed anche il ritorno a casa è una cosa strana . Tobela è con quello che  considera suo figlio .Ma che non è con suo figlio  di sangue ,  ma che è il figlio della donna che ama con cui conviveva. E per amore della quale  ha cambiato vito. E che  alla  fine  le  è stata tolta.  La paura domina  ancora  nella  vita  di molte  persone  in Sudafrica .  Ma dal principio, la nuova vita di Tobela ,e  la fine  , il ritorno di Tobela  da suo padre , cosa succede in mezzo ? 

Un sporca storia  di ricatti, servizi e  coperture  . E di malintesa fedeltà . Nel senso che  nulla  sembra alla  fine  avere  senso. La missione  di tobela  si snoda  dal nord al sud del paese  , on the road,  mentre  la  polizia ed i servizi si mobilitano e  la  stampa   indaga a caccia di scoop.
L’autore  sembra voler dire ,che  nella  vita di ciascuno forse  la  democrazia  non riesce  a far  presa. Si rischiano le nuove manipolazioni e  le  vecchie eredità del passato  tenderanno insidie  al nuovo , che  si sperava migliore .   E i nuovi inganni , le nuove insidie ,  al Qaeda  e company  per intenderci,  non lasceranno  in pace neppure un paese  come  il Sudafrica , sembra dire   l’autore, perché comunque  Gente  venduta  e   gente ingannata . E scene  comiche  come  certi film anni 60  di Hollywood  quando anche  l’integerrimo  detective Spencer Tracy  scappava in Mexico con  bottino . Al di la’ della  storia  allora  Meyer  si chiede  che  fare  e  non ha  alla  fine  risposte  .
Meyer ha scritto diversi gialli e  forse  su diversi filoni . Questo libro alla fine  mi ha preso meno dell’unico altro che  ho letto.  Su internet  ho letto recensioni di altri romanzi  che sembrano positivi  . Nel mio  caso posso dire che  nella tenuta intera del libro  nuoce  la fuga di tobela  per la usa missione  mentre  l’azione  resta  spezzata n diversi luoghi .  In fondo , per me  ,il mondo dei servizi resta quell’inganno e del controinganno . E  su tutti la spia che  venne  dal freddo è un riferimento. In un libro essenzialmente  d’azione  o ne patisce l’azione  o ne  patisce  l’atmosfera dei servizi . Alla fine  resta comunque  un ottimo libro .

martedì 20 marzo 2012

tango one

Leather (Stephen) è un giornalista  famoso (?)  che   prima di scrivere  ha  fatto  diversi  mestieri.  E questi gli hanno , a mio avviso , dato una  visione  disincantata  del mondo  dove viviamo. Una visione  che  i blasonati giornali dove ha scritto , non gli permettevano  di mostrare  o dichiarare. Leather  a mio avviso, ha  respirato quella temperie  culturale  degli anni 80 , inglesi,  sostanzialmente  libertaria , che  da  una  parte  hanno riscoperto valori capitalisti  mettendo in soffitta il vecchio Labour, e dall’altro una libertaria  più che   conservatrice   che  aveva  la spregiudicatezza  di  fare domande  inopportune  o scottanti . La  legge è sempre buona?  La droga è sempre  cattiva  ? La polizia  nella lotta alla droga  cosa fa’ realmente ?  E soprattutto cosa spinge  i poliziotti a fare il loro lavoro?  
Da questo tipo  di domande  escono le  proposte  anarcoidi , io le considero cosi , in tema  di liberalizzazione  della  droga,  di eutanasia ,  inseminazione  artificiale  ed economia . Economia ,non per nulla , perché alla  fini le analisi e   le obiezioni sono essenzialmente economiche . Il contrasto alla droga serve  solo  per alzare il prezzo e  quindi ,paradossalmente  , aumentare la  delinquenza . Come  libertari , alle  motivazioni di dissuasione   rispetto alle  scelte  individuali , questo argomento non pare importare  assolutamente  nulla : “ se  vogliono drogarsi , che  si droghino …” sembra voler dire l’autore. Ad  personaggio  del libro che  rivendica come  la droga distrugga le  persone , un altro  personaggio risponde  “ in questo caso diventa assistente  sociale  e non poliziotto” .
Questa posizione in Italia  non è molto popolare  ( proprio  come  aggettivo popular  … più che  popolare  in italiano ) . La presenza  di tante  mafie determinanti in varie aree del paese   ha  sempre  fatto presente  come  alla  fine  una  liberalizzazione  avrebbe  solo legalizzato il corrispondente  canale  illegale  (v’immaginate  Totò Reina  che  si presenta , legalmente , come   uno degli imprenditori  emergenti d’italia ? O la mafia come  un conglomerato di vendita  di  cocaina  e  simili ?) . Ma diciamo anche   che , le aree politiche e culturali  impegnate  nella  lotta alle  mafie , hanno  origine  da esperienze   di lotta alla   tossicodipendenza  , e  quindi , l’dea  della liberalizzazione   non mi sembra abbia mai attecchito  da quelle  parti.
Da qui in poi , chi vuol leggere  il libro è meglio che  si fermi . D’altra  parte  ,pubblicato nel  2003 con un titolo originale  e  poi nel 2005  come  l’uomo che  uccide  ( titolo assolutamente  fuorviante ed ingannevole ),  non penso di rivelare segreti di stato .
 Tornando al libro , avrete  capito , che  ,Tango one, è il più grosso spacciatore  di droga degli UK.  Senza pietà , dai caraibi , elimina  tutti  gli infiltrati  che  la polizia  gli affianca.   Ma ha scelto di vivere nei caraibi per stare lontano alla polizia, alla guardia di finanza, ed anche ai servizi segreti  tutti mobilitati per raccogliere prove dei suoi traffici. Ma il matrimonio ne soffre. Cornuto della moglie con il contabile.  Il figlio, l’unico con cui ha un vero rapporto lo adora ,ricambiato , gli telefona sconvolto di aver trovato la mamma a letto con il contabile. Allora  ritorna , ma è senza soldi , con 2 operazioni in corso. E deve ritrovare la moglie ed il contabile per riprendere il controllo della sua vita. 
Qui entra in gioco  il fatto che la polizia ha inserito 3 infiltrati, speciali. Non  tanto agenti al termine di un addestramento, ma gente normale  che  voleva diventare  agente di polizia. Gente  che  però non sarebbe mai entrata per storie passate .
Alla fine , Tango One , fa i conti con tutti e tre . Non li scoprirà lui . Sarà il capo dell’operazione dell’intelligence a venderglieli,  in cambio di tutti i soldi, lasciandogli però la possibilità di concludere un ultimo carico .  Tango One ora ha un figlio ed ha deciso di lasciare ma alla fine  fa la morale  su tutto , legge e poliziotti.
Leather , non è neppure lontanamente  parente  di Forsyth, l’autore del giorno dello sciacallo o de “il 4 ° protocollo”.  Almeno questo è il mio parere . L’ambiguità sta in questo  caso solo dalla parte  della polizia: infiltrati, corrotti  o  manipolatori, mentre  Tango One , che pure  non ha avuto pietà di nessuno ,sembra essere   “un  angelo”  . Anche l’autore sembra essere un ipocrita cosi come  accusa le istituzioni . Paradossalmente la stessa sfumatura di grigio anche Tango One la vive ma sembra arricchire l’umanità del personaggio.  Il paradoso è quindi che un boss della droga , responsabile di molti omicidi e di traffici,  perché vuole bene al figlio e per interesse salva 3 infiltrati , rischia di essere  più umano di un  poliziotto corrotto o di un infiltrato  o persino del gran traditore che per milioni di dollari  gli  da’ i nomi dei 3 infiltrati. Considerando che Tango One , forse per puro sfregio ,  lo ha fatto diventare storpio  e gli ha cambiato tutta la vita.  Però  il cattivo è  il funzionario traditore e non il boss della droga pluriomicida.
Una nota a margine .Il sesso e gli inglesi. In questo libro vi sono diverse scene  ad alto contenuto erotico. Persino di pervertimento . Molto di più della media dei gialli . L’autore non si  sforza di considerali nella dinamica del racconto , ma quasi si compiace di metterli , per usare le emozioni del lettore,  a suo piacimento . Certo ,si potrà dire che mostrano quello che tutti possono immaginare. Ma alla fine  per esempio , nelle storie di mafia più dura,  il sesso è marginale  ,quello che conta è il potere . Gli inglesi in questo sembrano diversi  , sembra che , non avendo la mafia, ma solo gangster  di bande occasionali , la  cornice erotica esalti  la  situazione  del proibito e dell’illegale .  Questa è una mia opinione e non significa chiaramente  che  sia  vera o condivisibile .
Insomma non un grande romanzo a mio avviso .

lunedì 19 marzo 2012

è tornato l'inverno....

e siamo ancora qui, si pensava di metter via cappotti e giacconi, maglioni e felpe e invece.... le temperature si sono abbassate, e piove. Oggi piove. E fa freddo. Sembrava ieri arrivata primavera: un falso allarme.   brrrrrrrrrrrrrrrr

mercoledì 29 febbraio 2012

putipi putipa' ..questo titolo non ce la fa' (il cavaliere assassinato-candace robb)


Il libro non mi è piaciuto, ma la cosa che resta nell’aria in sospeso è il  noto cavaliere assassinato. Dov’è finito? Mia moglie ha fatto una ricerca su internet ,ed alla fine il noto cavaliere è solo una specie di incipit  del romanzo, un personaggio, marginale, già morto  all’inizio che romanzo, ma non appena prima  ma diversi mesi prima  di cui si sa’ già chi è stato l’assassino. L’assassino è il re di Francia che ha imprigionato sir Ranulf perché era una spia del re d’inghilterra (l’azione è nel 1300 il periodo della guerra dei 30 anni);  poi il riscatto ha ritardato ed il prigioniero è morto, forse sotto tortura. Con la scusa che il corpo si era corrotto per il caldo ha inviato solo il cuore. E la famiglia ha deciso di far fare una tomba descrivendo il cavaliere  come se fosse un crociato.  Tutta questa storia  avviene  molto prima  della trama su cui si svolge il romanzo.  E nel romanzo non c’è  nessun “nuovo” cavaliere  ammazzato!  Non vi sembra che  il traduttore tradisca  assai , almeno in questo caso? Non è che  il titolo originale  facesse riferimento  ad altri personaggi ma almeno era neutro e curioso: “il cavaliere a gambe  incrociate (o accavallante  ?) “.  In quando la tomba o il sarcofago  presentava in quel modo il defunto.  Ora invece nel libro  c’è  un assassinio, ma  di una  donna  che  faceva la levatrice. E c’è pure   un incidente  che  qualcuno, molto nervoso  e pieno di sospetti , scambia per un attentato alla  sua persona .  Non vi pare che scegliendo quel titolo i maghi del  marketing  ci ingannino?  Io mi sono sentito ingannato.  Ma si vede  che sto’ libro bisognava pur renderlo  appetibile.  E ne aveva bisogno. La scrittrice, americana ,ama terribilmente  il medioevo e  vuole  essere  molto precisa  su tutti i particolari ad un livello che  molti di noi , omuncoli moderni e  normali, eviterebbero. La scrittrice soffre  di un complesso di erudizione  e questo alla lunga appesantisce  il romanzo.  Poi ,per rendere  vario il romanzo , moltiplica i personaggi , ed anche gli incontri.  Diventa difficile  seguire lo sviluppo della  trama, ricordarsi i vari nomi e  soprattutto le  relazioni famigliari. Dato che  l’autrice  è un’erudita, possiamo prendere per documentato almeno un paio  di cose  (o almeno mi prendo la libertà di vederla in quel modo).  Il primo punto è che  la famiglia era allargata  per il gran numero di persone  che  con vari incarichi  che  vivevano sotto lo stesso tetto. Servi e serve, governanti e stallieri, garzoni vari o anche  precettori e via discorrendo . Un famiglia benestante,senza essere particolarmente  ricca, diventava allargata  senza. Anche perché una  famiglia povera, se  era numerosa, letteralmente  non poteva permettersi mammoni o bamboccioni. Semplicemente  a 8 anni, o prima ancora,  andavi a servizio  dove trovavi. Ora ridendo si potrebbe  proporre la  stessa situazione, ma   almeno un paio di punti lo rendono  problematico. Il primo è lo stipendio: vi vedete qualcuno che per 150 euro e l’uso libero del frigorifero riempito dalla famiglia, vive e fa’ qualche commissione in una famiglia allargata adottiva? E poi dove mettereste il famiglio (termine che indicava la persona di servizio nelle famiglie contadine)? Le attese minime(almeno una stanza per  ogni persona )  si scontrano con appartamenti piccoli e stanze risicate.
Il secondo punto che mi permetto di assumere è  che nel medioevo  la religione  sembra esser e molto rigorosa dal punto di vista dottrinale  e  molto permissiva  dal punto di vista  morale.  La religione  è la forza pervasiva del Medioevo , che ne costituisce in un qualche  modo il senso completo. Insegnavano una volta,  che i barbari entrando nel mondo romano , il tardo mondo romano cristianizzato del post  Costantino e  nel post –Costanzo  (il primo per la libertà religiosa , il secondo (sarà giusto il nome? ) per la religione unica di stato ) ebbero il permesso di   stanziarsi (?) a patto della conversione al cristianesimo, ovvero l’instaurarsi di un patto civile  politico che  fonda/sancisce  una  nuova società: si potrebbe dire una  costituzione. E nasce il medioevo che  fusione  delle  culture latino roman e germanico barbara. Ed il medioevo  fini quando  il blocco quasi monolitico della  fede cristiana  venne scossa da Lutero : si ruppe l’europa ma  soprattutto si squalificò il sacro (nelle successive  guerre di religione ) come  fondamento  della  società. Ma era già il mondo moderno. Nei personaggi  di C.Robb vediamo  innanzittutto una  presenza   costante  del divino  nella vita quotidiana tramite quelle  che  sono preghiere o giaculatorie . Poi la compresenza del mondo magico, più o meno tollerato o permesso  per fare  ordine in quella parte del mondo dove pur bisogna ammettere  l’impotenza  e l’ignoto.  Le conoscenze  scientifiche, prive di metodo  induttivo ( o deduttivo?)  non avevano portato a quella sistematizzazione   della  conoscenza,  alla  formalizzazione  e soprattutto all’ istituzionalizzazione   indicata da Foucault . Purché non si toccassero le  basi delle istituzioni,  vi era un certo grado di tolleranza  e  libertà.  Cosi incantesimi e  fatture  (non fiscali)  non erano infrequenti  e  persone  che  operavano come  levatrici potevano essere  anche  esperte  di fatture . Cosi presenta  le  cose  C. Robb.  E continuando, queste  persone  erano considerate  “borderline”  rispetto al corpo sociale  cosiddetto “normale”. C’è una  scena che rappresenta il funerale  di una  levatrice  morta; le sue  colleghe  non si uniscono al corteo  ma  l’aspettano al cimitero.  Gli incaricati dell’ordine  pubblico, al vedere questo, temono disordini.  Un corpo sociale  a parte, tollerato, che  forniva   prestazioni necessarie. Il fatto che si associasse le levatrici alla magia,  potrebbe essere legato ad una cultura, al concetto di fluido( liquido)  che forse le rendeva specialiste  dei fluidi intese in senso trasversale. Oppure, in una visione simbolica antropologica, associandole alla parte magica della manipolazione  del  sangue  e per estensione alla magia tout-court.  Io non sono esperto di queste cose , ma mi   pare un  modo di ordinare   diversamente le cose  rispetto ad oggi, dove tutti i resti delle attività –limite o marginali  o sconvenienti, confluiscono a  carico di persone  che debbono svolgere . Un po’ come gli elenchi cinesi di Borges.
Al giorno d’oggi cosa possiamo dire al riguardo?  Il mondo del piacere, a seguito della rivoluzione  freudiana, è stato “sdoganato” ma vaga in qualche maniera ancora impazzito in cerca di un approdo stabile . 
Torniamo al libro dopo queste due lunghe divagazioni. Il libro  manca di mordente. Non dev’essere colpa dell’autrice, in quanto  per esperienze di altri lettori, altri libri riuscirono meglio.  Ma forse il fatto che l’idea di fare un libro su un episodio che la colpì particolarmente ha tradito le sue aspettative . La trama è tutto sommato debole, ed il libro lungo. Molto vicino alla realtà, nel senso che  le indagini facilmente sono cosi: noiose, minuziose ,ripetitive o meccaniche, senza indizi o con poche tracce che non portano a nulla, apparentemente.  Ma in un libro non si può tediare (aaacch … che termini uso !) il lettore . E’ un libro non divertente, mi si perdoni il termine, ma informato, mi si perdoni anche questo secondo termine.  Chi  ha pazienza potrà trarne giovamento, ma reputo poco divertimento .

adesso traduco in guajarati 

આ પુસ્તક મને ગમ્યું, પરંતુ આ વસ્તુ કે હવા સસ્પેન્ડ રહે ઓળખાય છે ઘોડો હત્યા. Where'd તેમણે જાઓ? મારા પત્ની ઇન્ટરનેટ પર શોધ કરી હતી, અને છેલ્લે પ્રખ્યાત ઘોડો જ નવલકથા, એક અક્ષર, સીમાંત, પહેલેથી શરૂઆતમાં મૃત શબ્દો ખોલવાનું એક પ્રકારની છે કે નવલકથા, પરંતુ તે પહેલાં, પરંતુ કેટલાક મહિના પહેલાં તમને ખબર છે ' પહેલેથી જ murderess હતા. આ murderess ફ્રાન્સના રાજા જે સર Ranulf કેદ છે કારણ કે તેણે ઇંગ્લેન્ડના રાજા (1300 ક્રિયા 30 વર્ષ યુદ્ધના સમય હોય છે) માટે જાસુસ હતો, પછી વિમોચન ધીમી અને કેદી મૃત્યુ પામ્યો છે કદાચ, ત્રાસ હેઠળ. એ બહાનું છે કે શરીર દ્વારા ગરમી બગડી હતી માત્ર હૃદય મોકલ્યો છે. અને કુટુંબ માટે એક ઝુંબેશ ચલાવનાર જેમ ઘોડો વર્ણન કબર બનાવવા નિર્ણય કર્યો છે. આ સમગ્ર કથા પ્લોટ કે જેના પર નવલકથા સ્થાન લે તે પહેલાં લાંબા જગ્યાએ લઈ જાય છે. અને નવલકથા કોઇ "" નવા ખેલાડી માર્યા ગયા છે! ત્યાં આ યોજના ખૂબ આ કિસ્સામાં ઓછામાં ઓછા, ખોટે રસ્તે દોરવું લાગે છે? , "તો ઘોડો ક્રોસ પગવાળું (અથવા accavallante?)". કે શીર્ષક નથી બીજા પાત્રો છે ઉલ્લેખ કરવામાં આવ્યો હતો, પરંતુ ઓછામાં ઓછા તે તટસ્થ અને વિચિત્ર હતું કબર, અથવા જ્યારે માં પથ્થરની કબર કે માર્ગ મૃત દેખાયા હતા. પરંતુ હવે પુસ્તક હત્યા, પરંતુ સ્ત્રી જે મિડવાઇફ હતો. અને ત્યાં પણ એક અકસ્માત છે કે કોઇ વ્યક્તિ, ખૂબ નર્વસ અને suspicions તેમના વ્યક્તિ પર હુમલો કરવા માટે, તે ભૂલો પૂર્ણ. પસંદ કરો કે જે શીર્ષક નથી, તો માર્કેટિંગ વિઝાર્ડ્સ અમને છેતરવું માટે? હું cheated લાગ્યું. પરંતુ દેખીતી રીતે હું છું પુસ્તક છે, પરંતુ તે રોચક બનાવવા હતી. અને તે માટે જરૂરી છે. લેખક, અમેરિકન, મધ્ય યુગમાં ભયંકર પ્રેમ અને કક્ષાએ તમામ વિગતો કે અમને ઘણા homunculi અને આધુનિક પ્રમાણભૂત ટાળવા કરશે પર ખૂબ જ સચોટ બનવા માંગે છે. લેખક આ શિષ્યવૃત્તિ જટિલ થી પીડાય છે અને લાંબા નવલકથા દબાવવું. પછી, નવલકથા દરમિયાન વિવિધ માટે, અક્ષરો વધવું, પણ એક બેઠક. તે મુશ્કેલ બની જાય છે માટે પ્લોટ વિકાસ અનુસરવા માટે, વિવિધ નામો અને ખાસ કરીને કુટુંબ સંબંધો યાદ કરે છે. હોવાથી લેખક પંડિત હોય, તો અમે માટે ઓછામાં ઓછી વસ્તુઓ એક દંપતિ (અથવા ઓછામાં ઓછા હું સ્વાતંત્ર્ય લેવા માટે કે જે રીતે તેમના જુઓ) દસ્તાવેજીકૃત લાગી શકે છે. પ્રથમ મુદ્દો એ છે કે કુટુંબ એક છાપરું હેઠળ વિવિધ કચેરીઓ સાથે રહેતા લોકોની વિશાળ સંખ્યા દ્વારા ફૂલે હતી. નોકરો અને ઘરકામ, housekeepers અને grooms, છોકરાઓ પણ ઘણા tutors અને તેથી. ખાસ કરીને સમૃદ્ધ મોટું બની વિના, વિના એક શ્રીમંત કુટુંબ. પણ ગરીબ કુટુંબ કારણ કે, જો તે મોટી હતી, શાબ્દિક મોટા બાળકો અથવા મામા છોકરાઓ નથી પરવડી શકે છે. માત્ર 8 વર્ષ પહેલાં, અથવા, તમે જ્યાં સેવા હતા હતી. હવે લાફિંગ તમે જ પરિસ્થિતિ પ્રસ્તાવ કરી શકે છે, પરંતુ પોઈન્ટ ઓછામાં ઓછા બે મુશ્કેલ બનાવે છે. પ્રથમ પગાર છે: તમને 150 યુરો માટે કોઇ જુઓ અને કુટુંબ દ્વારા ભરવામાં રેફ્રિજરેટર ની મફત ઉપયોગ રહે અને એક દત્તક વિસ્તૃત કુટુંબ કેટલાક errands બનાવે છે? અને પછી તમે પાળેલાં (એ માટે ગ્રામીણ પરિવારો સેવા વ્યક્તિ સૂચવે ટર્મ) કે જ્યાં મૂકવામાં આવશે? લઘુતમ અપેક્ષાઓ (વ્યક્તિ દીઠ ઓછામાં ઓછી એક જગ્યા) નાના એપાર્ટમેન્ટ અને રૂમ risicate સાથે ટકરાતા.
બીજો મુદ્દો કે હું ધારે છે કે મધ્યકાલીન ધર્મ માટે સિદ્ધાંત અને દ્રશ્ય શિથિલ નૈતિક બિંદુ દ્રષ્ટિએ ખૂબ જ સખત થઇ ગઇ છે. ધર્મ મધ્ય યુગમાં, કે જે અમુક રીતે, સંપૂર્ણ અર્થમાં છે એક વ્યાપક બળ છે. એકવાર શીખવાડ્યું, કે જે બાર્બેરીયન પોસ્ટ-કોન્સ્ટેન્ટાઇન અને Constantius (ધાર્મિક સ્વતંત્રતા માટે પ્રથમ, દ્વિતીય એકમાત્ર રાજ્ય ધર્મ માટે (આ ​​નામ અધિકાર રહેશે)?) માં રોમન દુનિયા, પાછળથી Christianized પોસ્ટ રોમન દુનિયામાં દાખલ કરી હતી રૂપાંતરણ શરત પર (?) ખ્રિસ્તી, એટલે કે એક નાગરિક કરાર કે રાજકીય અધિષ્ઠાપિત / એક નવી કંપની સ્થાપે છે અથવા એક બંધારણ ફોન કરી શકો છો ની સ્થાપના માટે સ્થાયી પરવાનગી આપી હતી. તે મધ્યમ યુગ માં સ્થાપના કરવામાં આવી હતી કે રોમન અને જર્મની અસંસ્કારી લેટિન સંસ્કૃતિમાં ફ્યુઝન. અને મધ્ય યુગમાં જ્યારે ખ્રિસ્તી વિશ્વાસ લગભગ પત્થરના બ્લોક લ્યુથર દ્વારા shaken હતી માટે યુરોપ તૂટી પરંતુ મોટે ભાગે તેઓ પવિત્ર સમાજના પાયાના તરીકે (ધર્મ વારાફરતી યુદ્ધો) માં અયોગ્ય. પરંતુ તે પહેલાથી જ આધુનિક વિશ્વમાં હતી. તમામ C.Robb પ્રથમ આપણે એ છે કે જેઓ પ્રાર્થના અથવા litanies દ્વારા કરવામાં આવે છે રોજિંદા જીવનમાં દૈવી ના સતત હાજરી અક્ષરો માં જુઓ. પછી જાદુઈ વિશ્વના હાજરી, વધુ કે ઓછા સહન અથવા વિશ્વમાં ભાગ જ્યાં તમે નપુંસકતા અને અજ્ઞાત હોવા છતાં સ્વીકાર્યું છે ક્રમમાં કરો પરવાનગી આપી હતી. વૈજ્ઞાનિક જ્ઞાન, કોઈ આત્મલક્ષી (અથવા તાર્કિક?) જ્ઞાન systematization આવ્યો હતો, અને formalizing ઉપર બધા સંસ્થાકરણ ફૌકાલ્ટ દ્વારા દર્શાવે છે. પૂરા પાડવામાં આવેલ છે કે જે સંસ્થાઓ પાયો નથી સ્પર્શ નહોતી, ત્યાં સહનશીલતા અને સ્વતંત્રતા ચોક્કસ ડિગ્રી હતું. તેથી સમય અને ઇન્વૉઇસેસ (કોઈ કરવેરા) અસામાન્ય નથી અને લોકો હતા midwives તરીકે કામ કર્યું પણ અનુભવી ઇન્વૉઇસેસ હોઇ શકે છે. તેથી વસ્તુઓ સી ધરાવે છે Robb. અને હજુ પણ, આ લોકોને સામાજિક શરીર "સામાન્ય" માટે આદર સાથે "borderline" ગણવામાં આવ્યા હતા. ત્યાં એક મિડવાઇફ જેઓ મૃત્યુ પામ્યા હતા અંતિમવિધિ પ્રતિનિધિત્વ દ્રશ્ય છે, અને તેમના સાથીદારો ના કબ્રસ્તાનમાં પરંતુ રાહ જોઈ માટે શોભાયાત્રા નથી જોડાઈ હતી. જાહેર ક્રમમાં ચાર્જ જે, આ જુઓ, અશાંતિ ડરતા. એક અલગ સામાજિક શરીર સહન જરૂરી કામગીરી પૂરી પાડવામાં આવેલ. હકીકત એ છે કે midwives જાદુ સાથે સંકળાયેલ હતું, સંસ્કૃતિ, પ્રવાહી ખ્યાલ (પ્રવાહી) કે જે કદાચ તેમને ત્રાંસી વ્યવસ્થા માં પ્રવાહી નિષ્ણાતો કરવામાં કડી શકાય છે. અથવા, પ્રતીકાત્મક નૃવંશશાસ્ત્ર માં, તેમને લોહી જાદુઈ મેનીપ્યુલેશન માટે બંધન અને વિસ્તરણ દ્વારા કોર્ટમાં જોડણી-દલાલ. હું કોઈ આ વસ્તુઓ નવમી નિષ્ણાત છું, પણ હું એ વસ્તુઓ વસ્તુઓ આજે, જ્યાં પ્રવૃત્તિ-મર્યાદિત અથવા સીમાંત અથવા સમસ્યાવાળા તમામ અવશેષો, વ્યક્તિઓ જેઓ કરવા છે અભિસરવું કરતાં અલગ રીતે ક્રમમાં ગોઠવવા માટે લાગે છે. Borges ના ચિની યાદીઓ તરીકે થોડી '. આજે, આપણે શું વિશે કહી શકે છે? આનંદ ની દુનિયા, ફ્રોઇડિઅન ક્રાંતિ પરિણામે, કેટલાક અસ્પષ્ટ રીતે "ચૂકવણી ફરજ" હતી, પરંતુ હજુ પણ ક્રેઝી સ્થિર ઉતરાણ માટે જોઈ.
પાછળ આ બે લાંબા ડિગ્રેશન્સનો પછી પુસ્તક છે. આ પુસ્તક ડંખ અભાવ છે. શું અન્ય વાચકો, અન્ય પુસ્તકો સારી કરી શકે તે અનુભવો તરીકે નથી, લેખક દોષી. પરંતુ કદાચ એ હકીકત છે કે ઘટના કે ત્રાટકી વિશે એક પુસ્તક કરવાની વિચાર ખાસ કરીને તેમની અપેક્ષાઓ દગો કર્યો હતો. આ પ્લોટ સંતુલન અને લાંબા પુસ્તક પર નબળી છે. ગોરો વાસ્તવિકતા બંધ, અર્થમાં કે તપાસ તેથી સરળતાથી છે: કંટાળાજનક, પુરાવા વિના પરિશ્રમી, પુનરાવર્તિત, અથવા મિકેનિકલ, અથવા થોડા ટ્રેક કે ક્યાંય દેખીતી રીતે, જીવી સાથે. પરંતુ પુસ્તક તમે બોર (aaacch ઉપયોગ શરતો ... કે!) ધ રીડર કરી શકતા નથી. તે આનંદ પુસ્તક 'જો તમે આ શબ્દ માફી કરશે, પરંતુ જાણકારી, જો તમે આ બીજી ટર્મ ક્ષમા કરશે. જેઓ દર્દી છે તેને ફાયદો કરશે, પરંતુ હું થોડો આનંદ લાગે.

domenica 26 febbraio 2012

il porto delle nebbie

Potrei  dire, finalmente un giallo classico. Per me un giallo classico non è il giallo alla  Agatha Christie (scusatemi se potete ) e  neppure un Holmes d’annata o un Wallace o un altro dei  maestri della  camera_chiusa  . Sono troppo affascinato dalle atmosfere  borghesi  e provinciali. Neppure il Simenon quando non è Maigret  mi piace: lo rispetto lo amo lo ammiro ma proprio perché ha rinunciato alla trama  ed alla empatia alcolica dei bar ( pardon dei bistrot ) lo trovo un po’ lontano. Ma abbiate pazienza con me , sono un lettore infantile .
Il libro è fantastico, nel senso di sprofondato in una atmosfera onirica. Il viaggio in treno nella notte, a riportar a casa uno smemorato con un buco quasi mortale in testa , il capitano Jovis. L’arrivo in un posto sconosciuto.  Nebbia su tutto. Nebbia che tutto nasconde e rende incerta la distanza ed i contorni.  Canali ,fari , chiuse , navi ed il mare . .  Navi che compaiono dal buio d’improvviso,   e ti sfiorano con le loro masse. E fantasmi  oscuri, che  si materializzano a fissar le cime e le gomene . Fantasmi. Come  un fantasma il capitano Joris. E del fantasma ha l’ambivalenza , la capacità trasformativa Julie  la  servetta –governante, che ha riconosciuto il capitano,  che a volte pare bella ed a volte insignificante  (notate l’accostamento degli aggettivi) . Al porto nessuno parla. Non è il bistrot di Parigi quella, ma un bettola di marinai, che chiude presto, mentre i marittimi dormono nelle cabine di un pontone abbandonato. 
Ma avete mai visto un poliziotto ricevere confidenze da marinai?  Terricoli insulsi e doppiamente traditori,  i servitori della legge, per chi, è abituato alla forza e alla bellezza della natura, a considerare quanto poco sono le leggi ed i confini ,per chi come loro , è sostanzialmente un anarchico. E il laido sindaco, che subito pone il suo primato ,neppure fosse il giudice istruttore.  Preoccupato solo della caccia e dei notabili. Armatore di ben tredici navi ed anche presidente della camera di commercio … E qui si sente  come  la sorda ribellione  dei piccoli borghesi alla Francia dei notabili, della terza repubblica, che tragicamente aprirà a Vichy ed al tradimento,  anni dopo.
Jovis non durerà a lungo, ma è solo un incidente, un accidente direbbe un filosofo. Altri sono i motori primi del dramma (?), anzi motori primi immobili ed  assenti. Per capire il giallo bisogna domandarsi  non chi c’è  ,ma chi non c’ è ed in simile quadro dovrebbe invece esserci .   E la forza del sangue  si fa’ strada a spiegare  l’animo dell’uomo . E di fronte a queste forze  tutti i personaggi  si ridimensionano. E torna in mente  Jovis che dorme in treno con il tupè  che scivola sulla testa. Un pagliaccio. Alla fine  siamo tutti pagliacci ,burattini, agitati da forze più grandi di noi , presi  in mezzo dal destino, questo sembra dire lo scrittore. Per questo si capisce  quell’animo e visione  irrazionale  ed allo stesso  empatica di Simenon scrittore.
Un giallo d’ambiente marittimo, con molti clichè  che  richiama, ma solo da lontano,  il film di Carnè.  Certo alcuni  punti sono esagerati , e mancano di senso e sembrano più che altro espedienti letterari per  accrescere  la suspence e l’interesse.  Però  nonostante   l’avvio lento,  c’è tutto Maigret, nonostante l’assenza della moglie, mai citata neppure una volta.
En l'honneur du nouveau visiteur français ... qui sait qui c'est ... (traducteur de google)
Je pourrais dire, enfin, un classique jaune. Pour moi, un jaune classique est jaune à Agatha Christie (désolé si vous le pouvez) et même un millésime Holmes ou Wallace ou l'autre des maîtres de camera_chiusa. Je suis trop fasciné par l'atmosphère et bourgeois de province. Pas même quand Simenon Maigret n'est pas comme moi:. Je le respecte, je l'aime mais je l'admire pour quitter juste parce que l'intrigue et l'empathie de la barre alcoolique (pardon du bistrot) Je trouve l'écart un peu "Mais restez avec moi, je suis un joueur l'enfance.
Le livre est fantastique, dans le sens de perdu dans une atmosphère onirique. Le trajet en train dans la nuit, pour ramener à la maison un amnésique avec un trou quasi fatal dans la tête, le capitaine Jovis. Arriver dans un endroit étrange. Brouillard sur tout. Brouillard qui brouille et se cache toute la distance et les frontières. Chaînes, des lumières, des serrures, des navires et de la mer. . Les navires qui apparaissent soudainement de l'obscurité et se caressent avec leurs masses. Et fantômes noirs qui se matérialisent dans les pics fissar et aussières. Fantome.. Comme un capitaine Joris fantômes. Et le fantôme de l'ambivalence, la capacité de transformation Julie, la femme de ménage-gouvernante, qui a reconnu le capitaine, qui semble parfois belle et parfois insignifiants (à noter la juxtaposition des adjectifs). Au port, on ne parle pas. Ce n'est pas le bistrot parisien qui, mais un strip-tease chez les marins, qui ferme plus tôt, tandis que la mer de dormir dans les cabines d'un ponton abandonné. Mais avez-vous déjà vu un agent de police à recevoir des confidences de marins? Traîtres terrestres et doublement stupide, les serviteurs de la loi, qui est habitué à la force et la beauté de la nature, d'examiner comment les lois sont peu et les limites de ceux qui les aiment, est fondamentalement un anarchiste. Et le maire laid, qui met immédiatement son dossier, ni le juge d'instruction. Préoccupé uniquement pour la chasse et de notables. Propriétaire de treize navires et également président de la chambre de commerce ... Et ici, il se sent comme à la rébellion sourde des petits-bourgeois notables de la France, la Troisième République, qui ont tragiquement s'ouvrira dans Vichy et de la trahison, des années plus tard.
Jovis ne durera pas longtemps, mais c'est juste un accident, un accident serait un philosophe. D'autres sont les principaux moteurs du drame (?), La propriété Même absent et machines motrices. Pour comprendre le jaune ne doit pas se demander qui est là, mais qui ne sont pas c 'et est dans un tel cadre devrait être là à la place. Et la force du sang est «la route pour expliquer l'esprit de l'homme. Et le visage de ces forces tous les personnages sont réorganisés. Il a rappelé Jovis de couchage en train avec le TUPE qui glisse sur la tête. Un clown. A la fin nous sommes tous des clowns, marionnettes, secoués par des forces plus importantes que nous, pris au milieu du sort, ce qui semble dire l'écrivain. Pour cela, nous comprenons que la vision âme et irrationnel et à la Simenon écrivain empathique même.
Un environnement marin jaune, avec de nombreux clichés que les appels, mais seulement de loin, le Carne film. Bien sûr, certains points sont exagérées, et le manque de sens et ressemblent plus à des dispositifs littéraires pour augmenter le suspense et l'intérêt. Mais en dépit de la lenteur du démarrage, il ya tout ce Maigret, malgré l'absence de sa femme, n'a jamais mentionné une seule fois.

martedì 21 febbraio 2012

Deon Meyer : il sapore del sangue (dead at daybreak)


Ho cominciato a leggere questo libro un po’ contro voglia, poi il libro mi ha preso. Diciamo che l’inizio riflette un tipo di disorientamento dell’animo del protagonista, sia per i contenuti che per il dialogo frammentato. Confusione  come  dopo una sbornia,confusione  come dopo  essere stato pestato.
Ma un libro non può andare avanti  a lungo con  questo approccio e deve cambiare.
E cosi è , ed il libro si sviluppa  mostrando  una struttura assai ben  definita ed originale :uno sviluppo parallelo tra la ricerca dell’assassino e la propria storia che l’ha ridotto in quello stato.  Cosi che alla fine si trova il colpevole ed anche il bandolo della matassa della psiche del protagonista. 
Un doppio successo quindi . Un trionfo di bontà?
Non lo so.
La prima impressione  è quello di un libro liberamente  violento. Sesso e violenza o meglio erotismo e  machismo. Uomini duri: minatori, rugbisti, contadini. Poliziotti. Donne che sembrano spregiudicate.  Liberamente perché  senza cercare l’episodio  racconta con stile diretto e senza enfasi  episodi o situazioni. Dal poliziotto donnaiolo con la moglie a casa, il poliziotto che ama scazzottare o provocare con linguaggio scurrile,  o la moglie del minatore provocante.
Questa caratteristica mi ha posto il problema di cercare di capire il sudafrica.  Perché questo  non  è il solito libro. La differenza di scrivere un  giallo a Capetown o a San Francisco  è che non puoi scrivere allo stesso modo.  La storia del sudafrica, come Wilbur Smith ha dimostrato molto bene,  è pieno di problemi da capire.  Anche in tempi relativamente  antichi.
Capetown, ai suoi tempi era la zona dove i bianchi  erano i più numerosi.  Allora non  c’è meraviglia che in questo giallo ci siano pochi  neri.  Quasi tutti in seconda linea. Bisogna anche dire che l'autore in un altro romanzo ha scelto come protagonista proprio un nero che compare, in questo romanzo come una figura secondaria.  Tornando al machismo sudafricano,  l’impressione  è che  questo dipenda per i bianchi dal fatto che era un paese sotto assedio, e questo ha formato una mentalità nel bianco sudafricano. Ma attenzione, non è un caso che si parli nel romanzo del 1976. Angola e Mozambico , Zimbabwe (all’epoca Rhodesia) ,  paesi dove si combatteva una guerra sporca. Sporca , al di là dell’efferatezza dei combattimenti  e delle alleanze vergognose, anche perché a lasciato cicatrici profonde, anche sulla mentalità . Forse oggi se ne può parlare, è uno dei punti di questo romanzo. Una delle tracce che si porta dietro questa mentalità è la violenza sulle donne, in termini di stupri e violenze domestiche.
Da questo machismo ne nasce anche  questo accoppiamento  con l’ erotismo violento. Il protagonista incontra una donna, anche in questo caso figura marginale,  ma che penso potrà essere ripresa in un futuro, che ha il solo compito di convincere il protagonista  che non è cosi cattivo  come  crede. Mi pare questo che  sia  il senso del personaggio. Il protagonista rifiuta di scendere tutti  i gradini della scala della depravazione, del sesso come  dominio e  violenza.  Dove invece questa donna lo invita a scendere, perché lei è già là . 
Ora naturalmente,la donna è ricca e viziata. E bellissima.  E qui mi viene un’immagine  del sudafrica,come  di un paese bellissimo, dove la minoranza bianca,  ha ancora livelli di ricchezza altissimi. Un paese di gioielli, fuoristrada, di case bianche  nel loro stile afrikaans (non so se questa parola oggi possa essere usata in senso neutro ) e donne bellissime. Stili di vita che  in europa occidentale  noi neppure immaginiamo. 
Un paese che si sta meticciando forse ben più lentamente  di quanto si aspettava. E quasi la peggior vendetta della storia. I razzisti bianchi, forse si aspettavano la rivolta o la guerra. Una pace era peggio, la sconfitta dell’idea del nero  cattivo e violento. Ma di peggio per un razzista è la creolizzazione, il meticciato, il fondersi dei colori e delle culture.  Forse questo per il sudafrica è ancora presto .
A margine, mi è venuto da pensare ad un’altra nazione che vive in guerra da sempre .e che come il sudafrica teme il sommergersi. Solo che la situazione è ben più complessa: Israele.
Chissà se esiste  un giallista che  scrive storie israeliane?  Chissa se un giorno si riuscirà a portare un po’ di pace e riconciliazione , oltre che con gli arabi, anche nelle famiglie  in israele, chissà se poi si potrà mai parlare di meticciato arabo-israeliano?

Alla fine sono rimasto favorevolmente  impressionato da  tale  libro. Un buon libro che regge il ritmo, originale, anche nell’incipit di un testamento da ritrovare per dare una vecchiaia tranquilla ad una donna, compagna di un uomo dal passato solo apparentemente  banale .
Sicuramente, ad un occhio esperto appariranno molti difetti,  semplificazioni o altro , ma un libro del genere merita tutto sommato di essere letto.

I started to read this book a little 'against his will, then the book got to me. We say that the beginning reflects a kind of disorientation that show  the soul of the hero, both for content and for the fragmented dialogue. Confusion as after an hangover, as confusion after being beaten.
But a book cannot go on with this approach and must change. And so happened,  and the book is developed showing a structure very well defined and original: a parallel  development between the search of the murderer and the protagonist story, about  he has been reduced to that. So that eventually you find the culprit and also the key to the problem of the psyche of the hero. A double success then. A triumph of goodness?
I do not know. The first impression is what a book freely violent. Sex and violence, erotism and machismo it can be said better . Hard men: miners, rugby players, farmers. Cops. Women who seem open-minded about  sex. Freely  because without seeking the episode, told with style and without emphasis directed situations. From philandering cop and his wife at home, the cop who loves fights or dirty with language, or the wife of a miner provocative.
This feature I have posed the problem of trying to understand South Africa. Because this is no ordinary book. The difference in writing detective in cape town or san francisco is that you cannot write the same way. The history of South Africa, as Wilbur Smith has shown very well, is full of problems to understand. Even in the relatively old times .
Capetown, in his time was the area where whites were the most numerous, at least  I read sometimes so . Then there is no wonder that in this book there are few blacks . Almost every black is in the second line of the story . We should also say in another novel, the protagonist has chosen as hero, a black man who appears in this novel, as a secondary protagonist . Back to  in South African machismo, the impression is that this is due to the fact that whites had a country under siege, and this formed a mentality in the white South African. But beware, it is no coincidence that we speak in the novel of 1976. Angola and Mozambique, Zimbabwe (then Rhodesia), where countries are fighting a dirty war. Dirty, beyond brutal of fighting and shameful alliances, also left deep scars  even the attitude . Perhaps today we can talk, and one of the points of this novel. One of the tracks that carries this mentality is violence against women, in terms of rapes and domestic violence. This coming not directly  but  under the line of the plot .
From machismo  is born with the violent erotism. The protagonist meets a woman, even in side of main plot  , but I think she could be reconsidered in the future as protagonist of a further book, , which serves only to convince the hero that is not as bad as he think  himself . I think this may be the meaning of the  marginal character in the plot . The protagonist refuses to go down the rungs of the ladder of depravity, as the domain of sex and violence. But where this woman invites him to come down, because she is already there .
Of course, the woman is rich and spoiled. And beautiful. And here is my picture of South Africa as a beautiful country, where the white minority, have high levels of wealth. A land of jewels, SUV, well-off people , in white houses in their style Afrikaans (not sure if that word can now be used in a neutral sense) and beautiful women. Lifestyles that  in Western Europe we even imagine.
 A country that is getting  melted in a mestizio  perhaps much more slowly than expected. And almost the worst revenge of history. The white racists, might have expected the revolt or war. A peace was worse for them , the defeat of the idea they grown about of ​​ black people poor and violent. But worse for a racist is creolization, intermarriage, the blending of colors and cultures. Perhaps this is too early for South Africa.
Incidentally, I came to think of another nation that lives at war for ever. And like South Africa fears the flood. Only that the situation is more complex. Israel. I wonder if there is an Israeli crime novelist who writes stories. I wonder if one day you will be able to bring some 'peace and reconciliation, as well as with the Arabs, even in families in Israel, then who knows if we will ever talk about the Arab-Israeli hybridization.
Eventually, I was favorably impressed by this book. A good book that holds the rhythm, the original, even in the incipit of a will to find a peaceful old age to give a woman companion a man from the past only apparently trivial.
Surely, to a trained eye will appear many defects, or other simplifications, but a book like this deserves to be read after all.

martedì 14 febbraio 2012

farina-zoo istantaneo

Corrado  Farina: la figlia dell’istante .
Corrado Farina fa’ un gioco e noi lo seguiamo. Aveva il noto Corrado  (?)  un bel canovaccio tra le mani ,  ereditato da un’occasione unica nella sua vita, quella che l’ha visto giocare con due giallisti e scrittori di vaglia . La premiata ditta F&L , inventori del “ giallo-cerea-ne’ ” (quasi un accelerato del basso Piemonte ) , avevano  condiviso con lui un divertissement  (gulp!) nel 1980. I vari tentativi  di far rivivere il canovaccio con i cari sabaudi non ebbero successo ed il caro Corrado dopo anni si ritrova tra le mani quella buona vecchia idea e decide alla fine di portarla a compimento , visto che pure per lui l’età non è più
Lui stesso confessa di doversi adattare ad uno stile “revival –invernizio”  come soluzione narrativa di  supporto ad un materiale iniziale  frastagliato in cui chiaramente  non è facilmente  definibile  la trama.  D’altra parte se ci fosse stata la trama , il romanzo sarebbe già stato ,non solo scritto, ma anche  pubblicato.
Dobbiamo dire che il geniale Corrado , possiede più frecce nella sua faretra di regista che in quella di  scrittore , essendo questa uno spin-off della maturità . E quindi ha dovuto alla fine piegarsi a trovare un registro di scherzo ,di divertissement ,  e non il classico romanzo. Se l’origine richiamava necessariamente il registro  del “giallo-cerea-ne” ,una specie di tributo alla donna della domenica, lo stesso colto Corrado confessa di aver abbandonato i  registri colti di Calvino , altra possibilità, perché troppo alti.
La resa alla facondia dell’immaginifico  Invernizzino ( J ) “spalmato sul  panino” porta al primo peccato mortale, del casto Corrado : il materiale è tanto, è troppo . Il bel Corrado ( vedesi  il quarto di copertina in fondo) ha voluto fare un’abbuffata di schemi e retoriche invernizziane ( o invernizzine J ) . Non si è fatto mancare nulla :scambi di fanciulli , sparizioni e ritorni dalle tombe,  visite di cimiteri e passaggi segreti . D’altra parte  se è un gioco , e giocando ci si diverte, giochiamo fino in fondo …no? Con tanto materiale  del genere  un romanziere internazionale  ci avrebbe  fatto un saga di almeno 4 romanzi. Ma l’abbuffata retorica porta ad un altro vizio mortale :  il goloso Corrado è caduto nel peccato di stile: troppi aggettivi . La retorica invernizzin-formaggesca si spalma da lui e straborda , come uno squacquerone maturo  nel più grave dei difetti , l’eccesso di aggettivi ( come me d’altra parte). La retorica dell’invernizzina cola nell’aggettivo rancido  .
I tentativi  del l’esteta Corrado vengono alleggeriti da inserti (ironici) originali della magica Carolina. Questa scelta permette  di accentuare  l’aspetto ludico dello scritto  ,alleggerendo eventuali attese  da parte  del lettore . Questo permette al malcapitato  lettore di non rimanere deluso per quello che  diventa, più che  un giallo ,ormai privo di thrilling , un gioco divertente .
Il  ludico  Corrado però ci ha fatto divertire e allora gli perdoniamo tutto .

martedì 7 febbraio 2012

tartarino mon amour ...hi hi hi ..!

E’ inverno . Manca la luce, manca il calore del  sole . Sto mettendo via  questo libro  che  ho letto  e  voglio farne  una  recensione . E mi manca   quella  terra  e quei giorni .  Non   si capisce  il libro  se  non si è stati  a tarascona. Ed alla  fine  , dopo aver parlato dei luoghi di tartarino , non c’è più bisogno  di parlare del libro . Il sole  . La luce . Il libro,il tartarino   è immerso nella luce. Il  sole  della  provenza   ma  anche  nel sole  dell’algeria. Ma sono luci differenti . La  luce di tarascona  è una  luce  amica , che  permette   di sognare  .Un luce  calda  e gentile .   Il sole   dell’algeria è invece  è una  luce   cruda che  sbatte  in faccia  la  violenza  e la tristezza  della  realtà , mentre  abbacina lo sguardo.  Quella luce io ricordo . Sono  passato per  tarascona  in un pomeriggio tardo di agosto, con il rodano che sembrava il missisippi a memphis mentre il grande fiume si preparava , ancora voglioso,  al matrimonio con il mediterraneo in una festa che cominciava un po’ in la,  nella camrgue che già vedevi sul ponte in lontananza oltre arles e montmajor,  nella luce dorata del tardo pomeriggio estivo. Sud. Come Sud può essere Bahia o Tolosa o  Napoli , o Richmond o Memphis.  Come può essere solo del sud un’architettura di case dell’ottocento un po’ cadenti e sonnacchiose, dalla tinta lievemente stinte e scrostate . Case che  ricordano ancora il vapore, o la nave a vapore , forse persino battelli a ruota ,o una romantica  vaporiera che trascina carrozze piene di donne in veletta e vagoni di merci per il mitico oriente . Tarascona e Beaucaire  città gemelle e rivali, opposte in due stati , provenza e midi ,  e stesso clima e sole ,  mentre  sul fiume passa e ripassa   il motoscafo che trascina tra le boe e i trampolini l’acrobata volante. ed il rumore del motore è l’unico che rompe il silenzio, infrangendosi sulla lunga facciata dimessa di finestre inquadrate di pietra  e piccoli balconi torniti . Dove un nera stende i  panni mentre  guarda le figlie in strada che giocano a bassa voce . E poco oltre,  nella piazza nell’ombra dei platani davanti al bistrot si scalda il pastis nel bicchiere ,   il bevitore indolente  . Silenzio . Attesa .Nel lungo meriggio di sole e di luce dorata  le barche ,  ondeggiano  nel canale  ,con lo stesso lento ritmo di donne di forti profili che passano nel viale  di una  città del sud.  Nel tardo pomeriggio . Pian piano, si prepara più in la’,  la serata di festa  , la fiera notturna  di luci ( non gli basta quest’eterna luce del meriggio che questi vogliono distruggere  l’incanto del buio nella notte, con queste ridicole  luci artificiali ??? )  , il mercato e la musica. Avanti ,a cercare la frescura in una “tabernae” con le porte spalancate  che ci confina, poi  al solito , fuori , sul tavolino in plastica sotto i sempre presenti platani . Silenzio . Siamo in dieci, in meno di  tre metri , nei tavolini all’ombra. E parliamo .Ma io ricordo solo il silenzio e la luce sotto i platani . Di quel pomeriggio d’estate .

E ora ,volete  ancora che vi parli di tartarino ?