domenica 28 gennaio 2024

 Caroline Mitchell – il killer di mezzanotte


I titoli delle copertina mi fanno pensare a quello che succede in un telefilm di Castle. La madre ,che dovrebbe essere svampita , rimprovera al bambinone Castle che sta perdendo tempo ,che invece dovrebbe finire gli impegni sottoscritti, tra cui una recensione di un libro di un collega . “ ah si? “ dice Castle prendendo il libro tra le mani e visibilemente sfogliando le pagine dice “ il romanzo è avvincente , ben scritto e pieno di suspence. Fatto! E adesso posso andare ! “ e sorride alal madre e se ne va dalla scena .

Ecco, tanti commenti si riducono ad una sola parola . In questo caso sulla copertina spicca “avvincente!” e “davvero brillante! “ … insomma il libro è buono ma non si può farne un commento cosi sintetico, no?


Il libro parte a fatica . O meglio sembra composta da vari blocchi che il lettore fa fatica nelle prime pagine , ad assemblare. A meè successo che dopo una decina di pagine . Mi sono ricordato le prime 25 pagine di Manzoni nei Promessi Sposi che Eco citava quando gli imputavano una certa lentezza nell'avvio del nome della rosa ; per Eco erano una specie di addestramento a cui il lettore deve sottoporsi per adattarsi all'autore ,al suo ritmo ed al suo modo di raccontare la storia . Anche qui , mi è parso , dopo 20 pagine finalmente si ottiene una sufficiente visione della protagonista , dell'ambiente sociale e storico dove si svolge la storia . E proseguendo si entra nella storia che riesce a proseguire piana ,con un crescendo di tensione che avvince il lettore lentamente . Intendo dire che alcuni espedienti non funzionavano nel mio caso specificodi letotre , come la minaccia alla protagonista da parte del presunto serial killer mentre altri punti invece mi avvincevano di più e funzionavano meglio nel meccansmo necesario a tenere avvinto il lettore .

Ad esempio la curiosità di scoprire la relazione ed i legami che la protagonista con altri personagig nella sotira : questo viene fatto e a fasi .

Devo avvertire gli altri lettori che è un romanzo inglese e non americano, nonostante il cognome della scrittirice ed anche il titolo. Anch'io sono rimasto pun po' preplesso ,seppure gl iemricani scrivino in generale bene per qualto triguarda l'azione ,sono assai rari quelli che vogliono costruire una trama partendo dall'atmosfera e dall'ambiente . Come dire che è il uogo con le sue atmosfere che fa nascere il personaggio .

In secondo luogo invede devo lodare( lodare ...ah! parolona... ) l'intreccio che mi pare proprio ben costruito pieno di personaggi tutti tra loro collegati da relazione a prima vista oscure ed ingarbugliate . E quindi è anche un racconto pieno di false piste che scombussolano il lettore , che talvolta ama queste cose .


Certo , ho l'impressione , piu che la certezza, che a volte vi siano non tanto imprecisioni quanto piuttosto qualche soluzione affrettata , qualche scorciatoia per semplificare il racconto. Ma è possibile chequesto sia dovuto alla necessità nel numero di pagine standard di una edizione commerciale .Elisabeth George invece riesce a fare libri di 500 pagine , talvolta buoni ovvero ogni pagina è ben spesa, talvolta meno . Ma a mio parere, in questo libro , ma va bene cosi .


Non vado oltre e non faccio spoiler visto che a qualcuno può capitare di leggerlo e gli auguro di divertirsi come è successo a me . Oddio divertirsi . Diciamo divertirsi un po' , talvolta. E sembra un versodi unacanzone di Battisti , non so di quale periodo .


Infne una nota personale . Ho ritrovato molta inghilterra , quei paesi piccoli e che non si capisce di cosa vivano, se non della fantasia dei suoi abitanti o dichi li descrive. Ho vissuto per quasi sei mesi in Inghilterra tanti anni fa , ed in un certo senso quando rivedo nei film e nella mente questi scenari suburbani o campagnoli grigi e tristi, compreso lo squallore di tante semplici e problematiche esistenze, mi si stringe il cuore, con affetto e non disgusto. E ringrazio l'autore di avermelo fatto provare una volta in più quell'emozione .

domenica 21 gennaio 2024

 

La teoria dell'assassino -stuart mcbride .


Libro molto recente (2022) e già scontato, di un autore che produce tanti best seller. Ambientato in UK. Stavolta credo ai commenti entusiastici. Non peri l contenuto ma per la lista lunga di libri . Se è cosi o si tratta di una maniaco compulsivo oppure di uno che , come secondo me  ,  lee child ha messo sotto una serie di ghost writer. O meglio lee child ora fa vedere che il figlio collabora . Anche se collaborava da tempo, forse ,  e quindi penso che anche lee child abbia avuto tanti “ghostwriter ” . la mia è solo un'ipotesi visto lo stuolo di libri pubblicati  e non vuol essere offensivo in alcun modo . C'è comunque chi scrive molto (simenon)  e sembra sempre di propria mano  . Già il sistema dei ghost forse fu inventato da alex dumas o forse solo migliorato da lui . Tornando allo stuart .

Mi ha colpito che l'autore qui, non se altrove è lo stesso, è molto abile e orientato a sviluppare la trama in forma di dialoghi . Dialoghi vivaci , un po' fuori dalla forma che ci si aspetterebbe dai gialli standard. Al massimo si hanno interrogatori, tant'è che la trasposizione  cinematografica o televisiva fatica sempre rispetto alal magia del libro  . Questa, dei dialoghi ,  è una scelta che vedo raramente e non so se si tratta di uno sceneggiatore mancato o di una scelta specifica di questo libro, che appare fuori dalle due serie grosse di Mc Bride .

Aggiungo che altro aspetto interessante è la presenza di personaggi anticonvenzionali ( o anti-conformisti) .Molti e tutti stimolanti appunto per il dialoghi . Anche se ci sarà una sorpresa .Ma mi fermo qui .

Il libro comincia nel peggiore dei modi in un certo senso . Una viceispettrice , mi pare , ritorna in servizio dopo che è rimasta a casa per mesi a seguito di una situazione shoccante .Il team non lo prende  tanto bene a cominciare dal suo capo   diretto . Il gruppo inoltre  è in crisi : da 17 mesi cerca un serial killer e non lo trova. Già due capi dell'intero team , se la sono dati a gambe per evitare di avere una carriera troncata per l'insuccesso delle ricerche .

Ed alla protagonista  viene dato un compagno che lei , chiama NANO, si proprio NANO. Solo verso il 40% del libro scopriremo che si chiama Fraser . Ora il primo incarico è ritornare a controllare tutti i luoghi dei crimini. E' un'ottima idea per noi lettori , ma per la protagonista e Nano , pardon Fraser , no . Sono piuttosto scoglionati . E per la trama mi fermo qui .

Il libro è ben scritto , abbastanza agile , con varie storie che s'intrecciamo , molti , molti personaggi interessanti e come dicevo prima il plus è l'uso di dialoghi abbondanti e vivaci .











Spoileraggio o quasi .

Da qui in poi in un certo senso spoilero . E quindi rischiate di scoprire alcuni punti se continuate .

Non sono d'accordo il buono possa essere cattivo , come succede in una famosa serie TV  . Quando i cattivi sono i protagonisti devono essere in primo luogo simpatici. Poi , i cattivi , devono avere una qualità superiore che suscita ammirazione ( lupin), devono essere in qualche modo una forma di giustizia o di retribuzione , cioè una nemesi personalizzata ( il conte di montecristo ) ed al massimo il buono diventa cattivo in un momento perché prende , tragicamente , una scorciatoia per non lasciare  impunito l'autore di una flagrante ingiustizia. Oppure per  tanti altri motivi che vi possono venire in mente. Qui un buono non sembra buono e mi pare in questo caso una soluzione azzardata e sviluppata male un po' troppo raccogliticcia e e non preparata. Quasi che ad un certo punto l'autore trova questa soluzione a metà del libro e non ripassa il testo daccapo , per rielaboralo bene .Se lo fa , la soluzione che ho letto mi trova insoddisfatto .

L'altro aspetto è quello delle società segrete ovvero dei super poteri dei super potenti e super occulti . Qualcosa come massoneria moltiplicato per i savi di sion e elevato a potenza di … non so dite voi qualche società occulta o palese super potente e super segreta  come trilateral quadrilateral pentalateral etc etc etc ; oppure bildenberg …. buldinburg, berderberg , bildinbirg etc etc etc ).


Esistono e personalmente penso che servano solo a scambiarsi favori e pilotino nei fatti ben poco . Esempio : l'ascesa dell'islamismo è cominciato come anti colonialismo antioccidentale ed oggi abbiamo Hamas, i fratelli mussulmani, lo stato islamico e tutte le "Al quaede " del mondo . Eppure i superpotenti supersegreti non hanno usato i poteri alieni ( o anche quelli terrestri a dir la verità visto che un proiettile costa assai poco … ) per fermate khomeini nel 1980 visto che quello , l'iran , è nei fatti il primo stato islamico teocratico da secoli . E l'islamismo senza l'IRAN teocratico sarebbe oggi molto molto molto meno efficace .

In “attenti a quei due” (the persuader titolo originale) lord sinclair aiuta un amico, cresciuto con lui in un collegio elitario , appunto sette supersegrete e superpotenti .

Ma nella realtà UK e USA operano queste politiche, con accademie militari , univesistà prestigiose , appunto collegi vari etc etc etc . E di fatto moltiplicano solo tecnocrati e dittatori corrotti , odiati e sanguinari . Ah... questi super potenti cosi strabici e tonti,   verrebbe voglia di dire a posteriori .

E la finisco qui .




lunedì 8 gennaio 2024

 

Marco Vichi – la forza del destino .

Si tratta un libro del 2011 e veniva pubblicizzato l'autore un paio di anni fa , sulla copertina , come scrittore da 1000000 (in lettere un milione …) di copie in Italia . Ora lo pubblicizzano, 24 mesi , come un autore da 1500000 di copie, ovvero da quando è entrato nei paperback popolari negli scaffali dei supermercati . Con il tempo le copie aumentano ma è anche vero che mi pare che l'autore , toscano abbia avuto una circolazione locale per molto tempo . Comincia nel 2002 inventando il commissario Bordelli ed ad oggi vi sono 15 romanzi secondo Wikipedia . Scrive molto a mio avviso , dato che è accreditato di altri 12 romanzi , ed una partecipazione ad almeno altre 45 opere .

Diciamo che a 66 anni vichi, su Wikipedia mostra la faccia di un signore non più giovanissimo , che mostra i segni distintivi di una ipotetica militanza in alternativa-anarchica,  insomma  di quelli da venaus, ovvero val di susa , per intenderci i no tav quelli che  di giorno stano nel presidio con  le bandiere arcobaleno , e di notte vanno a sparare razzi e forzare le reti .

Ma torniamo al libro .

Il libro è il seguito del libro “morte a firenze “. Quest'ultimo libro ha vinto il premio Scerbanenco che è il maggior riconoscimento italiano del settore dei gialli e del noir .

Attenzione però, il nume tutelare del giallo contemporaneo , ovvero il de cuius Andrea Camilleri, padre dell'ispettore Montalbano , non ha mai vinto lo Scerbanenco , essendo per cosi dire passato subito al successo visto che , oltre ad avere già la mano dello scrittore , ne  ha  pure l'originalità. Il de cuius AC poi ,   conosceva personalmente l'editore Elvira Sellerio; secondo la leggenda , alla Sellerio aveva chiesto un prestito per l'acquisto di un appartamento a Roma , ma questa lo  aveva rifiutato viste le gravi difficoltà della casa editrice omonima , pronta a breve a chiudere bottega . Cosi Andrea Camilleri, dice la leggenda maontalbaniana, inventò Salvo Montalbano commissario e salvò capra e cavoli. Qualcosa che , pur essendo Camilleri di sinistra , avrebbe fatto la felicità dei liberisti americani , cosi come la leggenda della invenzione di Harry Potter da parte della Rowlins accende la fantasia trasversale del pubblico .


In morte a Firenze, il commissario Bordelli, l'eroe di vichi , scopre gli autori di un caso di pedofilia terminato con l'omicidio del bambino ma non ha prove se non la testimonianza di uno dei colpevoli, che arrestato muore in carcere, impiccato, in circostanze poco chiare . Morto uno dei colpevoli, non si hanno prove e l'indagine viene chiusa dal questore . Anche perché i nomi sarebbero stati scottanti . A parte Panerai, un  macellaio,  sono , o sarebbero , coinvolti un famoso avvocato ed un importante prelato di curia .

Furioso Vichi, pardon Bordelli, da' le dimissioni , si mette  a riposo anticipato , in attesa della pensione che dovrebbe  arrivare  da li ad un paio d'anni ( vado a memoria ) . Non ha famiglia, non ha figli , anche la speranza  sentimentale con Eleonora è stata distrutta , dal fatto che oltre le pressioni per fermare l'inchiesta , i cattivi , quelli potenti , tramite una massoneria , naturalmente deviata , abbiano ingaggiato un paio di  picchiatori , che sequestrano in casa Eleonora e la violentano ripetutamente . Sicuramente spiegano alla malcapitata , che è “colpa di Bordelli che  non vuole  ascoltar consigli ” e quindi la poveretta fa perdere le sue tracce a tutti , fidanzato ( cioè Bordelli) compreso .

Ora nel nuovo libro , appunto quello che ho appena letto , la  forza del destino ,   segue cronologicamente morte a Firenze ,  vediamo Bordelli comprare  un casale all'Impruneta che  a me non dice nulla come luogo  , ma Vichi vive nella zona da  alcuni anni come  risulta  da  tre  brevi interviste  pubblicate in fondo al libro  . Li,  tra le colline rustiche che vengono abbandonate dai contadini e dai loro figli per andare a vivere in città (oggi è esattamente il contrario visto che vengono dall'estero con valigie di soldi , per comprare le ville nelle colline toscane : a me un po' vien da ridere pensando che infondo son diventati tutti come D'annunzio) Bordelli ammazza il tempo in passeggiate  nei boschi e coltivando l'orto . 

E la scena si apre , o quasi , con Bordelli che di fronte al caminetto di ceneri fredde, alla mattina sfoglia il quotidiano locale (La Nazione) per leggere la scarna notizia del Panerai , il macellaio di cui si parlava sopra  , morto suicida durante una battuta di caccia .

Lo shock l'ho avuto a pagina 2 quanto il suicidio di un macellaio , tale panerai vien ricordato cosi testuale “ un nostalgico fascista , uno stupratore di bambini , un assassino ...” .

Avete capito ? Nella testa di Vichi , pardon del suo personaggio Bordelli , l'essere nostalgico fascista è PEGGIO che essere uno stupratore di bambini, se è vero che la prima parola che viene è quella che più pesa, che prende il grosso dell' impressione e del giudizio.

Comunque il mio punto è il seguente : per Vichi , pardon per Bordelli, lo stupratore pedofilo assassino viene prima ricordato come fascistone e poi come stupratore assassino .Si perché nel momento della rievocazione colpisce subito la prima parola che etichetta il personaggio nella mente del lettore in modo univoco . Panerai si fissa  non come un pedofilo assassino , ma un fascistone . Fascistone degli anni 60 , e lascio a voi ,il commento . Sì forse sarebbe diventato bombarolo ? Ma nel 67 le bombe non c'erano ancora . C'erano un po' di urla qualche saluto e forse forse qualche scritta sui muri . O forse era di quelli che venivano dal ventennio , con un passato nerissimo da cancellare . Forse questo è nel libro precedente . Insomma Bordelli ( o forse anche Vichi ), mi pare che sia uno di quelli ideologici duri e puri .

Già, il fascismo in quegli anni . Bordelli opera negli ultimi anni 60, attorno al 1967 e l'alluvione dell'Arno , ma il fascismo sembra sottotraccia. Se la ricchezza si sparge , anche se non a macchia d'olio e più lentamente , in quegli anni anche in toscana si cominciava a vedere o guadagnare qualcosina in più, per dirla alla toscana .

E Bordelli invece , sta terminando la sua vita lavorativa. Bordelli , di famiglia modesta e mi pare di capire fascista,  si arruola e combatte la prima parte della guerra nelle flottiglia MAS ( inizialmente erano tre) , che nel 1941 secondo Wikipedia venne riorganizzata e  rinominata X° MAS. Poi nella storia di Bordelli è spostato al sud , penso sia catturato , e decide di combattere contro i tedeschi e fascisti agli ordini del Re e di Badoglio. Da wikipedia questa unità ha operato anche come unità anfibia anche se forse , gli specialisti ,che sicuramente Vichi ha letto, sosterranno che erano anche unità combattenti appiedate . Dico questo che nel libro Bordelli (Vichi ) racconta un episodio di combattimento “normale “ , da fanteria , non di un commandos sbarcato o paracadutato . L'unità vera  della  X Mas  a  Sud , sotto il regno , era però stata rinominata come "Mariassalto" , cosa  mai citata  da  Vichi , che  invece  la  racconta  come  X Mas . Anche  perché sicuramente  fa  più effetto verso i lettore  .

A nord , sotto i nazisti , chi restò tra  gli incursori ,  visse  come  gli altri , ovvero divisi  tra  quelli si diedero   alla macchia coi partigiani o semplicemente disertò,  oppure combattete come unita “fascista “ anzi frei corps come unità alleata dei tedeschi e fedele a mussolini .  Anche  se  la  leggenda  dice  che  tutti uniti senza  diserzione  alcuna  passarono  con in nazisti . E qui nacque la nomea (vera) della X MAS come unità di repressione antipartigiana con incendi , massacri requisizioni , violenze di ogni tipo contro  i partigiani e  la  popolazione  inerme .

Bordelli intanto , combattendo nazisti e i pochi fascisti , dal sud e nel centro fino alla linea gotica ( dovrei leggere tutti i libri p... e sono tanti … per capire la sua storia pregressa), il protagonista  arriva alla fine della guerra e si arruola in polizia . Passano alcuni anni , è quasi pronto alla  pensione   letterariamente incontra Vichi e comincia a narrare la sua storia . Nella realtà letteraria , dell'incontro e del racconto questo espediente non c'è. Ma nella testa di Vichi , il commissario Bordelli ad un certo punto è comparso e con forza è divenuto protagonista  , proprio in quel tempo storico e con quella  età. 

Che alla fine Bordelli odia i tedeschi ed i fascisti ormai è chiaro . Ma perché ? Nel libro non c'è scritto nulla anche se avendo per caso letto un altro libro di Vichi posso almeno permanere nel mio dubbio con motivazione . Nell'altro libro , un vecchio ufficiale nazista delle SS che torna a vivere a Firenze , in una villa che pare disabitata . Anche li con un contorno di omicidi . E ,onestamente senza grande fantasia , Bordelli viene in contatto con un gruppo ebraico che vuole vendetta , non “ufficiale “ come il Mossad, e non pacifista come  il gruppo Wiesenthal . Anche li, Bordelli già li conosceva , alcuni di loro.

Non siete convinti ?

Dopo pochissime  righe , Bordelli confessa al lettore , ricordando gli avvenimenti di qualche giorno prima , come , battendo i sentieri attorno all'Impruneta, si è imbattuto  s'imbatte in Panerai , e Bordelli gli monta  la  rabbia  per  trovarselo li davanti  ,  gli strappa il fucile e gli spara cosi bene da farlo sembrare un suicidio. Naturalmente Bordelli indossa  guanti di pelle  e   mi vien da  pensare  che  Bordelli cercasse  Panerai  fin dall'inizio,  fin da  quando aveva  preso casa  da  quelle parti .  un omicidio  premeditato, mascherato da  suicidio. 

Cosi , Bordelli, ex X MAS , salta il fosso e diventa giustiziere , mentre appare come commissario a riposo in attesa di pensione . Il fidato Piras, il suo vice  ed assistente ,  che lo conosce bene   e lo frequenta settimanalmente nel " buen ritiro" campagnolo , mangia la foglia .

Infatti chi mai sospetterebbe  Bordelli? La vita di Bordelli è riposante , va a letto presto in fondo, si alza tardi  ,  cucina  piatti ricercati , legge libri  importanti   la sera   davanti al caminetto  , e di giorno cammina per i boschi oppure cura   l'orto  che  ha  appena  piantato con l'assistenza di un ex galeotto, ex ladro ,  di cui è amico da tempo .

Il ritmo si distende ed il lettore pensa che forse è stato un raptus quell'omicidio del macellaio . No, non é cosi. Bordelli , aspetta per capire come risolvere un problema .

Nel frattempo viene coinvolto da una contessa, nell'indagine nella morte del figlio di quest'ultima . Il caso venne archiviato come suicidio: il figlio è stato trovato impiccato, ma la donna non è convinta . E Bordelli, tra l'orto , le camminate nei boschi, e la saltuaria amicizia di una cane semi-randagio che poi lo abbandonerà , con il dispiacere del poliziotto, ritorna ad indagare . Per conto proprio , torna a Firenze , fa qualche domanda discreta , sente le persone e scopre , quello che forse è una storia narrata delle vere conversazioni tra amici tra Firenze  e l'Impruneta . Ovvero di come avvocati fraudolenti rubavano alle vecchie famiglie patrizie e facoltose , fino a spennarle totalmente , e come questi avvocati  portassero i soldi in sud america . E poi raggiungerli una volta scoperti , e li far perdere le proprie tracce . E forse anche lo spazio  tra le  righe  , dei  fondi  nascosti per  qualche golpe o trama , nera naturalmente  . In fondo ci sta . E' la zona di Licio Gelli , o no ? E i rapporti con il sud america , l'argentina per esempio , era migliore se si passava attraverso grembiulini magici ,  magari quelli con un passato nero alle spalle . Tutto ciò, allude ai golpe, quelli del 60 e 70 ed alla P2. Nella finzione Bordelli non racconta di queste storie al suo amico ammiraglio dei servizi , che invece ha contattato prontamente per avere notizie di uno dei due soci dello studio dove lavorava il figlio della contessa . Una telefonata intercettata involontariamente  ed il destino  del Contino è segnato . il Contino , lo troveranno  appunto impiccato nel castello avito , senza  tracce  di effrazione  alcuna ; dal che  la  conclusione :suicidio  , anche  per  effetto di una  lettera  breve  in cui chiedeva  scusa  senza   darne  motivazioni . Ma anche senza una spiegazione  del modo con cui l'assassino ha fatto perdere le sue tracce .  Poi l'intuizione : l'assassino è restato in casa , grande , chiuso in soffitta  in soffitta fino a che , passati allarmi,   polizia e tutto il resto ,  tutti avrebbero lasciato la caso ormai vuota per andare al cimitero alla tumulazione . Si tratta  di una  intuizione , non di Bordelli ma dell'amico ladro . Ed anche alla contessa , che nel frattempo Bordelli scopre avere anche una figlia con un grave handicap mentale , tenuta nascosta , Bordelli non dice nulla . La vuole preservare da tali feroci e potenti oscurità? Vuole che si dedichi a questa vita senza speranza nella cura  della figlia minorata ? O vuole tenersi il segreto ,  per usarlo ed per evitare che il suo piano di vendetta fallisca ?

Ma intanto la storia volge verso il termine ,con i due colpevoli , giustiziati  uno dopo l'altro . 

Nel frattempo ad alleggerire  l'atmosfera , tre episodi . Una gita al mare con l'amica ex prostituta , che vorrebbe avere l'amore di Bordelli ( è trasparente ). Un incontro con una vecchia amica dei tempi della giovinezza,  ora splendida donna , separata , che è stuzzicata da un'avventura , senza futuro in fondo. Lei lo vuole , Bordelli è un po' incerto , poi cede , una notte di passione per  entrambi e qualche giorno dopo lei lo scarica  dicendo che  loro due  non possono avere  futuro . 

Poi, un episodio di un piacere fatto ad un amico , il ladro che pure è falsario , o meglio , si fa darei soldi falsi per venderli a qualcuno a Milano. E già li, si vide   una Milano che nel 1967  dove  la mafia o l' ndrangheta già comandano . Bordelli insiste nel voler accompagnare all'incontro il “piccolo” ladro  amico ,  che vuole proteggere da gente spietata . E ,  per arguzia fiorentina , facendosi prestare una giulia di servizio per una notte per  non essere  fermati . Ed il suo distintivo che  ancora  possiede . 

Infine organizza una cena , a casa sua in campagna . Per il suo compleanno con piatti preparati da lui stesso , piuttosto elaborati , sotto le ricette di un amico cuoco .

In questa serata conviviale , ciascuno racconta un episodio significativo, una storia insomma .

Ma alla fine Bordelli attua la vendetta. Lasciando, in un caso , una lettera autografa del suicida e nell'altro caso , mascherato come  omicidio di ignoto , mettendo in atto un depistaggio . E come ? con una una svastica naturalmente .

E poi bello bello dopo qualche giorno torna da l questore e gli chiede di tornare in servizio . Tanto i giovinotti , neoassunti o quasi , che indagano su questo ultimo misterioso omicidio , saranno tenuti d'occhio da lui , da lontano e lui invece guarderà i casi più comuni .

Il libro ha un tono leggero a contrasto con la motivazione di tutto che è vendetta . Vuoi la gita al mare , vuoi l'incontro con la vecchia amica , l'episodio di Milano in volante , ma soprattutto questa campagna lenta e tranquilla , i lavori nell'orto , le camminate nei boschi distendono il lettore . Non basta la storia del figlio della contessa ad intristire le cose . Sono tanti gli episodi presenti che allietano il tono : la gita gioiosa e spensierata con l'amica ex prostituta al mare , l'incontro con la ex e il brevissimo ma appagante incontro per entrambi . Anche la cena in cui Vichi sperimenta la tecnica dei racconti tra amici , attorno al fuoco.

Ma resta la vendetta , con Bordelli che diventa giudice . Naturalmente senza rimorsi , e con i criminali che confessano .

Vichi scrive  bene  ma  non raggiunge  vette di tecnica . Riesce  a  pilotare  agevolmente  il tono del racconto  ,  alterna  il rimo , alterna  la  struttura  , introducendo  la  serata  con i racconti che  è quasi un romanzo  dentro il romanzo .

Però a me Vichi non convince  del  tutto come  scrittore  di gialli,  mancando   la  tensione vera che  non avvince  se  non raramente  il lettore .