giovedì 3 marzo 2011

Aub Aub Aub Aub ... Max

Io non conosco Max Aub. E’ morto … io che ci posso fare? Posso dire di aver incontrato un suo libro. ma non vuol dire conoscerlo o conoscere la sua scrittura .. ( orribile espressione L ). Posso dire che è originale ed economico. Un libricino, un euro. Un caffè di carta, insomma.

Quando ho aperto il libro ho pensato al Manganelli di “centuria” .Ma poi non erano raccontini, storielle, esili e sospese tra assurdo e poesia. ma queste non erano storielle, non c’era una nome, una storia uno sviluppo. Poi ho pensato ad aforismi. ma anche l’aforisma è un’altra cosa. In terza persona, dal ritmo piano semplice lineare. Un detto memorabile, una pennellata che svela il lato “b” della realtà.

Ma è qualcosa di completamente diverso. Non ci sono nomi non ci sono riferimenti, non c’è la terza persona che dall’esterno del mondo, una piccola collinetta da sopra il villaggio giudica e sorride delle nostre vite e dei nostri vizi.

Quello che colpisce è in primo luogo l’assenza di punteggiatura. Solo parole secche, senza virgole,senza punti senza pause ne capoversi. ( non è vero,: ci sono i punti e le virgole etc etc ). Non c’è il mondo esterno, non ci sono le cose. c’è solo io ( anche se il discorso naturalmente e sempre riferisce ad un altro od ad altre cose ma l’attenzione on si ferma li ). Sembrano urli. Grida. Tutto sospeso o detto in questo sussurro o rantolo. In fondo è l’anima che muore veramente in questi delitti …

Ecco lo vedrei bene come un manuale d’esercizio di recitazione di aspiranti attori. Ad un esame.

“ prego mi declami questo … “ dice il regista porgendo il manoscritto

“lo uccisi perché era idiota, perfido, scemo, tardo, stupido, mentecatto, ipocrita, ignorante, burino, buffone ,gesuita ,a scelta. Una cosa si accetta, due no.”

Chissà che qualcuno non lo faccia davvero.

Saluti.

Luciano in arte “Peppe”

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