Devo confessarlo. Ci Sono cascato . Avevo un secondo libro di Deon meyer e dopo aver finito il sapore del sangue non ho resistito. D’altra parte avevo un altro libro a portata di mano e ri-scoprire il Sudafrica era una idea troppo forte . Paese bellissimo .
Che ci ho ritrovato ? L’autore vuole scrivere una immagine attuale del sud africa con le sue contraddizioni . Allora sul modello di Wilbur Smith , forse , ha adottato il modello della saga .
Se uno era il protagonista de “il sapore del sangue” ora invece qualche anno dopo, è un altro il protagonista . Un comprimario altrove , protagonista qui. E viceversa per il protagonista . Che diventa qui un personaggio secondario . Quasi un cammeo , una comparsata come nei film o nelle serie televisive .
Ma non solo . Un punto in più . Cambio del nome . Non so se era un errore o pre dire qualcosa di più, ma il personaggio che inizialmente , nella sua vita letterario si chiamava Thobela , e diventa Tiny , ora è Tobela senza h. Non capisco se un errore del traduttore o una scelta consapevole . Ed è alla fine un ritorno alla famiglia . A dei valori dopo decenni di violenza . Quasi che alla fine ci sia la necessità di una grammatica dell’amore, in senso di responsabilità , fraternità , maternità e paternità . Ed un contatto con cose semplici e naturali . C’è in un certo senso molta retorica ma anche forse la necessità di uscire da tutto e la chance di non essere la solita nazione africana, eterna promessa ed eterna delusione . Un po’ come era il Brasile e come ora sembra non essere più . Ed anche il ritorno a casa è una cosa strana . Tobela è con quello che considera suo figlio .Ma che non è con suo figlio di sangue , ma che è il figlio della donna che ama con cui conviveva. E per amore della quale ha cambiato vito. E che alla fine le è stata tolta. La paura domina ancora nella vita di molte persone in Sudafrica . Ma dal principio, la nuova vita di Tobela ,e la fine , il ritorno di Tobela da suo padre , cosa succede in mezzo ?
Un sporca storia di ricatti, servizi e coperture . E di malintesa fedeltà . Nel senso che nulla sembra alla fine avere senso. La missione di tobela si snoda dal nord al sud del paese , on the road, mentre la polizia ed i servizi si mobilitano e la stampa indaga a caccia di scoop.
L’autore sembra voler dire ,che nella vita di ciascuno forse la democrazia non riesce a far presa. Si rischiano le nuove manipolazioni e le vecchie eredità del passato tenderanno insidie al nuovo , che si sperava migliore . E i nuovi inganni , le nuove insidie , al Qaeda e company per intenderci, non lasceranno in pace neppure un paese come il Sudafrica , sembra dire l’autore, perché comunque Gente venduta e gente ingannata . E scene comiche come certi film anni 60 di Hollywood quando anche l’integerrimo detective Spencer Tracy scappava in Mexico con bottino . Al di la’ della storia allora Meyer si chiede che fare e non ha alla fine risposte .
Meyer ha scritto diversi gialli e forse su diversi filoni . Questo libro alla fine mi ha preso meno dell’unico altro che ho letto. Su internet ho letto recensioni di altri romanzi che sembrano positivi . Nel mio caso posso dire che nella tenuta intera del libro nuoce la fuga di tobela per la usa missione mentre l’azione resta spezzata n diversi luoghi . In fondo , per me ,il mondo dei servizi resta quell’inganno e del controinganno . E su tutti la spia che venne dal freddo è un riferimento. In un libro essenzialmente d’azione o ne patisce l’azione o ne patisce l’atmosfera dei servizi . Alla fine resta comunque un ottimo libro .
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